Causa di Beatificazione

Ufficialmente ebbe inizio nel 1907 e terminò nel 1999 con la lettura del decreto d’approvazione del miracolo attribuito all’intercessione del Ven. Servo di Dio Papa Pio IX. In seguito alla sua beatificazione, s’apre un’altra fase, I’ultima o della canonizzazione, che gli darà il titolo di Santo.

Al di fuori dell’ufficialità, il Terzo Ordine francescano di Vienna, 1’8 febbraio 1878, ad appena 24 ore dalla morte del santo Pontefice, espresse l’augurio che “il Padre di tutta la cristianità potesse esser beatificato senz’alcun indugio”. Tale era anche l’augurio di tutto l’episcopato austriaco, come risulta da lettere inviate a Roma uno o due giorni dopo il luttuoso 7 febbraio. Ed in ultima analisi era anche l’augurio di tutto l’Orbe cattolico, perfino in quei suoi strati che non avevan sempre condiviso alcune scelte di politica ecclesiastica di papa Mastai, ma non nutrivano alcun dubbio sulla sua santità.

Un’istanza simile a quella del Terzo Ordine francescano, al quale Pio IX apparteneva, fu rivolta all’arcivescovo di Palermo da fedeli di quella diocesi. Altra riprova della “Fama sanctitatis” di cui il Pontefice godeva sua vita natural durante e che non s’era spenta dopo la sua morte.

In forma canonicamente corretta ed ufficiale, la prima vera istanza di beatificazione fu quella dell’episcopato veneto, del 24 maggio 1878, cioè ad appena quattro mesi dalla morte di Pio IX. In essa si legge che papa Mastai esercitò le virtù teologali e morali “in modo cosi elevato da meritare d’esser proposto come modello ed esser venerato come santo”. Seguirono analoghe domande da parte dei vescovi canadesi, del vescovo di Napoli e dei vescovi d’altre diocesi. Da allora in poi, una vera pioggia di “Lettere postulatorie” s’è riversata sulla Santa Sede.

Leone XIII rimase però esitante. La questione politica era ancora aperta. Non parve invece esitante San Pio X il quale, nel cinquantenario del dogma dell’Immacolata Concezione di Maria, promosse le inchieste preliminari sulla fama di santità e sul suo fondamento (virtù in grado eroico e miracoli) del proprio predecessore Pio IX.

Tre anni dopo, nel 1907, ebbe inizio il vero processo informativo, il cui primo postulatore fu Mons. Antonio Cani. Dal 1907 al 1922 vennero escussi 83 testi. Dal 1908 al 1915 fu celebrato un processo rogatoriale a Senigallia con l’escussione di 16 testi. Nel 1916 il processo rogatoriale di Spoleto arricchì la causa d’altri 24 testi. Ad Imola, ancora un processo rogatoriale che, protrattosi dal 1908 al 1916, raccolse le testimonianze d’altri 29 testi; infine quello di Napoli, dal 1907 al 1913, fu confortato dalla disponibilità di ben 91 testi. Nel complesso si trattò di 243 testimonianze “de visu vel de auditu a videntibus”, tutte cioè di persone che avevano avuto rapporti col Servo di Dio o conservavano il ricordo di testimoni diretti, rilasciate da ecclesiastici e da non pochi laici, sull’attendibilità dei quali nessuna ombra è possibile sollevare.

L’enorme materiale raccolto confluì quindi in una ponderosa Posido: ben 12 grossissimi volumi.

Nel 1952 il patrono della causa, Mons. Giuseppe Stella, ne estrasse il Summarium: 1159 pagine che, esaminate in ogni loro particolare, portarono il 7 dicembre 1954 al decreto per 1’introduzione della causa, cioè per la fase apostolica del processo.

Questa fu celebrata dal 1955 al 1956 con 1’escussione d’altri 19 testi sulle virtù in grado eroico e sui “miracoli” di papa Mastai. Il postulatore d’allora, Mons. Alberto Canestri, pubblicò un ragguaglio di ben 133 “miracoli” attribuiti all’intercessione del Servo di Dio Papa Pio IX.

I1 25 ottobre 1956 ci fu un altro dei previsti adempimenti: 1’esumazione e il riconoscimento della salma. Tra i presenti si notarono il card. vicario Micara, il prefetto della Congregazione dei Riti card. Cicognani, il prefetto della Congregazione dei Religiosi card. Valeri, il postulatore Mons. Canestri ed altri prelati. Con manifesta gioia degli astanti, il venerato corpo fu trovato intatto ed il fatto fu rilevato anche dai rappresentanti della stampa quotidiana, li presenti. Il 23 novembre le sacre spoglie vennero nuovamente ricomposte nella tomba.

La causa riprese il suo corso. Tre sedute (o congregazioni) dovevano esser dedicate all’esame delle virtù in grado eroico: l’antepreparatoria, la preparatoria e la generale. La prima si tenne il 2 ottobre 1962; la seconda il 28 maggio 1963; ma la terza tardò a riunirsi.

Morto nel 1971 Mons. Canestri, il 31 maggio gli subentrò nell’incarico di postulatore Mons. Antonio Piolanti, già Rettor Magnifico della Pontificia Università Lateranense. La causa ne ebbe subito un nuovo impulso e nuova vitalità. Nel 1972 Mons. Piolanti fondò la rivista Pio IX, che avrebbe dato un contributo inestimabile, se pur indirettamente, alla causa in atto. Poco dopo, nel 1975, fece la sua comparsa il primo volume della collana Studi piani, fondata anch’essa e diretta dall’infaticabile Postulatore.

Dopo che quattro cardinali (Pietro Parente, Sergio Guerri, Umberto Mozzoni e Pietro Palazzini) il 6 novembre 1973 inoltrarono una supplica al papa Paolo VI perché disponesse la ripresa della causa, il promotore generale della Fede P. Pérez Femandez, sollecitato ancora dai card. Palazzini e Parente, fece conoscere le 13 obiezioni emerse durante le sedute antepreparatoria e preparatoria; era il 15 aprile del 1974. La postulazione nominò allora un nuovo Patrono nella persona dello svizzero avv. Carlo Snider il quale, il 7 ottobre 1984, presentò una risposta esauriente ed ineccepibile, anche sul piano metodologico, ad ognuna delle 13 obiezioni.

Poté aver luogo allora la terza congregazione, quella generale, che 1’11 dicembre 1984 si pronunciò affermativamente sul quesito: “Se consti che il Servo di Dio Giovanni

Maria Mastai Ferretti papa Pio IX abbia esercitato in grado eroico le virtù teologali della Fede, della Speranza e della Carità verso Dio e verso il prossimo; le virtù cardinali della Prudenza, della Giustizia, della Temperanza e della Fortezza; nonché le virtù con esse collegate”. Avutane risposta affermativa, il Santo Padre Giovanni Paolo 2 ordinò allora il decreto sull’eroicità delle virtù che, firmato dal Card. Palazzini, prefetto della Congregazione per le cause dei Santi, e da S. E. Mons. Traiano Crisan, segretario, fu reso di pubblica ragione il 6 luglio 1985. Da quel momento il Servo di Dio Pio IX era di fatto e di diritto insignito del titolo di “Venerabile”.

Non era ancora, però, “Beato”. Le cose, tuttavia, se pur lentamente s’avviarono verso l’epilogo da tutti sperato. I1 15 gennaio 1986 la Consulta medica della Congregazione per le cause dei Santi attestò l’inspiegabilità naturale e scientifica della guarigione di Sr. Marie-Thérèse de St-Paul, carmelitana di Nantes, la quale si dichiarava miracolosamente (cioè d`improvviso, completamente, senza ricadute né uso di farmaci) guarita da grave malattia ossea.

Quando tutto pareva ormai pronto, un nuovo sussulto di scrupolosità portò alla costituzione (nel 1987) d’una nuova speciale commissione di 7 membri, che avrebbero dovuto pronunziarsi sull’opportunità della beatificazione. Al termine della quarta seduta, la commissione passò alla votazione: 5 membri di essa furono per il si, uno per il si con riserva ed uno solo nettamente negativo. Bastò questo per bloccare di nuovo, se pur momentaneamente, la felice conclusione d’un iter quasi centenario.

Finalmente il 21 dicembre 1999 papa Vojtyla promulgò il decreto sul miracolo di cui sopra e, successivamente, stabilì il giorno tanto atteso della beatificazione: il 3 settembre del 2000,1’anno del Grande Giubileo.

Iter concluso? Come ho detto, quello della beatificazione ne apre un altro che si concluderà, a Dio piacendo, con la canonizzazione. Si può solo sperare che non duri quanto il precedente.

Tratto da: GHERARDINI B., Pio IX. L’Uomo, il Maestro, il Santo, 2000.

DECRETO SULLE VIRTU’ EROICHE DEL SERVO PIO IX

6 luglio 1985 Sulla DOMANDA

Si consta che Pio IX abbia praticato le Virtù Teologali della Fede, della Speranza, della Carità verso Dio e il prossimo, e inoltre le Virtù Cardinali della Prudenza, della Giustizia, della Temperanza e della Fortezza e di quelle ad esse annesse, in grado eroico, si risponde che il seguente DECRETO:

PIO IX FU VERAMENTE UN SOMMO SACERDOTE

“Il gran Sacerdote che durante la vita ha riparato l’edificio e nei suoi giorni ha fortificato il Tempio” (Sir: 59,1).

Questi encomi di Simone figlio di Osia convengono giustamente al Pontefice Pio IX che per tanti anni governò e resse la Chiesa di Cristo. Nel suo lungo Pontificato rifulsero parimenti fortezza e sapienza. Infatti per compiere il suo ufficio supremo non si risparmiò nessuna fatica, nessuna veglia; emise molti e importanti documenti, dotato di grande vigilanza onde proporre sempre la illuminata dottrina della divina verità.

Inoltre molto operò e molto anche soffrì, sì che a lui veramente convengono le parole del Vangelo: “Il Buon Pastore dà la vita per le sue pecore”. (Giov. 10,11).

L’ ELOGIO DI LEONE XIII

Subito dopo la sua morte un elogio con parole molto giuste fu pronunziato da Leone XIII, suo immediato successore nella Cattedra di S. Pietro, nella sua prima allocuzione ai Cardinali. Egli, quasi oppresso dal grave peso del Pontificato che gli era stato conferito, così si espresse: “La debolezza delle nostre forze è profondamente impari a sopportare un incarico tanto grande, che invero avvertiamo anche più grande quanto più luminosa e celebre è la fama del Nostro predecessore Pio IX d’immortale memoria, diffusa in tutto il mondo.

Quell’insigne reggitore del gregge cattolico combatté sempre con animo invitto per la verità e per la giustizia e colle sue grandi fatiche nel governare la cristianità adempì pienamente ai suoi doveri in maniera esemplare; non solo fece onore a questa Sede Apostolica con lo splendore delle sue virtù, ma colmò pure talmente tutta la Chiesa di amore e d’ammirazione per Lui, che, come egli superò tutti i Pontefici per la lunghezza del suo Pontificato, così forse riscosse più di tutti gli altri grandissime testimonianze di pubblico ossequio e venerazione”. (Atti di Leone XII, vol. 1, pag. 37-38 – Allocuzione del 13 maggio 1878 ai Rev. Cardinali, nel Palazzo Vaticano).

GIOVINEZZA DI PIO IX

Con queste profetiche parole, Leone XIII prevenne quasi la futura Causa di Beatificazione e Canonizzazione.

Papa Pio IX nacque a Senigallia, nelle Marche, il 13 maggio 1792. Suo padre si chiamava Girolamo dei Conti Mastai-Ferretti; sua madre, Caterina Solazzi.

Nello stesso giorno della nascita ricevette il Battesimo e nacque alla vita soprannaturale. Gli fu imposto il nome Giovanni-Maria. Fu educato fin dall’infanzia dalla piissima sua madre, dimostrò una tenera devozione al SS. Sacramento dell’Altare ed arse di soave amore per la Beatissima Vergine Maria. Perfezionò questa educazione religiosa con lo studio delle lettere, in cui fece grandi progressi, presso il Collegio S. Michele (detto dei Nobili) diretto dai Padri delle Scuola Pie, a Volterra, dall’ottobre 1803 all’ottobre 1809.

Incline alla vocazione sacerdotale, ricevette la tonsura e fu accettato tra gli aspiranti al Sacerdozio. Ma fu colpito dal male della epilessia e – costretto ad interrompere gli studi – fu dimesso dal Collegio.

Alquanto incerto sul suo futuro stato, fece un pellegrinaggio al Santuario della Beatissima Vergine di Loreto e ottenne gradualmente la grazia della guarigione.

Con grazia personale del papa Pio VII allora regnante, compì a Roma gli studi filosofici e teologici e il 10 Aprile 1819 fu ordinato Sacerdote; fin dall’inizio fece il prossimo di rimanere al di fuori di ogni carriera prelatizia, desiderando solo di cercare la gloria di Dio e la salvezza delle anime.

MISSIONE IN CILE E VESCOVO

Prima e dopo l’ordinazione sacerdotale si dedicò ad una profonda vita spirituale, attingendo abbondantemente l’ardore religioso non solo dalla preghiera e dagli esercizi spirituali, ma anche da pie conversazioni con sacerdoti e dalla adesione al Terzo Ordine Francescano.

Ebbe fino all’anno 1823 1’incarico di Rettore dell’Ospizio detto in romanesco “Tata Giovanni” e conseguì intensi frutti nell’educazione cristiana degli orfani; in seguito intraprese il difficile viaggio verso l’America Meridionale come addetto della Nunziatura Apostolica guidata dall’Arcivescovo Giovanni Muzi, Visitatore Apostolico; si recò in Cile, sperando di rimanervi come missionario.

Nel 1825, di ritorno da questo viaggio, fu eletto Preside dell’Ospizio Apostolico di S. Michele. Ma per breve tempo, giacché il Sommo Pontefice Leone XII, conoscendo a fondo le virtù e le esimie doti del Canonico Mastai-Ferretti, lo promosse alla Sede Arcivescovile di Spoleto. Ivi ben presto così rifulsero la sua diligenza e il suo zelo pastorale che dopo cinque anni – con gran dolore della Diocesi di Spoleto – fu trasferito nell’anno 1832, dal Sommo Pontefice Gregorio XVI al più difficile impegno di governare la Chiesa di Imola in Emilia.

ELEZIONE A SOMMO PONTEFICE

Nel 1840 il medesimo Pontefice lo elesse nel Sacro Collegio dei Cardinali. Continuò il Suo ministero di Vescovo di Imola, suscitando col passare del tempo sempre più ammirazione.

Non è perciò da meravigliarsi che alla morte di Gregorio XVI con un brevissimo Conclave egli sia stato eletto Papa, il 16 Giugno 1846, col plauso di tutto il mondo. In questo officio superò per la lunghezza del tempo tutti gli altri Romani Pontefici e non fu inferiore a nessuno di essi nelle virtù.

La fama della santità di Pio IX non ebbe inizio soltanto dopo la sua elezione al Pontificato. Se si considera attentamente il suo zelo per le anime, la sua assoluta dedizione nell’educare i giovanetti più poveri e nello intraprendere il difficilissimo viaggio verso l’America coll’intenzione di rimanervi a fare il missionario, appare che nel suo animo c’era un’indole eroica. Infatti quando egli era a Genova e si accingeva a partire per le regioni dell’America, così scrisse di lui il Card. Luigi Lambruschini che lo conosceva bene: “Molte cose ha operato Dio in quel purissimo cuore e lo inonda di un profluvio di suprema carità”. (Lettera del 2 aprile 1825 in Manzini – ll Card. Luigi Lambruschini – Edit. Vaticana, 1960- pag. 392).

LA CADUTA DEL POTERE TEMPORARE

Bisogna sinceramente riconoscere che i tempi in cui la Divina Provvidenza affidò a Pio IX la guida di tutta la Chiesa furono i più tempestosi fra tutti.

Ma il Servo di Dio non solo pilotò con costanza la nave della Chiesa attraverso gl’irruenti marosi di quel secolo ma, allorché fu privata del potere temporale per violenza altrui, egli la configurò in una nuova e migliore forma apostolica. Infatti la Chiesa, spogliata del potere civile, divenne più sollecita delle cose di Dio e, sotto la guida del Papa, riuscì a consolidarsi nell’unità interna, mentre, animata di nuovo fervore, si innalzò talmente che, dal tempo di Pio IX fino ai nostri giorni, la Sede Apostolica non ha mai raggiunto un maggiore prestigio.

Si può dire che Pio IX abbia instaurato il Pontificato moderno e con esito tanto felice da far apparire verifiche le profetiche parole di Cristo: “E le porte dell’inferno non prevarranno contro di lei”. (Matteo, 16-18).

PRODIGIOSA OPEROSITA’ PASTORALE

Riprodusse nella sua vita l’immagine del vero Pastore non solo custodendo e alimentando il gregge a lui affidato, ma aumentandolo grandemente. Nel corso degli anni del suo Pontificato ingrandì la Chiesa in modo mirabile. Oltre ad aver costituito il patriarcato Latino nella Santa Città di Gerusalemme, eresse 29 Sedi Metropolitane, fondò 133 Sedi Episcopali, 3 Prefetture Apostoliche e 3 Delegazioni Apostoliche. Nelle terre di Missione istituì 33 nuovi Vicariati Apostolici e 15 Prefetture; ricostituì la Sacra Gerarchia in Inghilterra ed in Olanda. Ebbe una cura speciale per le Missioni e diede ad esse un nuovo impulso, specialmente in America Latina.

Donò il primo Cardinale all’America Settentrionale favorì le tradizioni e i riti della Chiesa Orientale. E manifestò segno del suo favore verso di essa fu la Canonizzazione di San Giosafat Vescovo e Martire.

Pose le prime basi della Congregazione per le Chiese Orientali istituendo la Sezione autonoma per gli Orientali nella Sacra Congregazione di Propaganda Fide. Ebbe la massima cura per una conveniente preparazione e formazione spirituale e intellettuale del Clero. Fondò moltissimi Seminari, sia a Roma, sia in tutto il mondo. Fra questi bisogna ricordare il SEMINARIO PIO, costruito a sue spese. Parimenti ebbe la massima cura della vita religiosa. Innumerevoli nuove istituzioni trovarono in Pio IX non solo un fautore, ma quasi un autore, tanto che, ad esempio la Società Salesiana di S. Giovanni Bosco riconosce il Servo di Dio Pio IX come secondo fondatore. Rinnovò gli Istituti e gli Ordini Religiosi più antichi e sembrò quasi avere infuso in essi nuova vita.

DIFESA DI POPOLI OPPRESSI

Difese i popoli oppressi, come ad esempio i Polacchi, con grande coraggio, nei discorsi e nelle azioni. Proclamò con energia i diritti e la libertà della Chiesa non per ambizione, nè per desiderio di dominio, ma soltanto per rimuovere gli ostacoli che impedivano la piena potestà e libertà del Sommo Pontefice (cfr: Leone XIII, Atti, vol. 1, Lettera Enciclica “Inscrutabili Dei Consiglio – 12 maggio 1878, PP. 51-52).

ATTI DI SUPREMO MAGISTERO

L’opera più importante del Servo di Dio Pio IX è però il Concilio Vaticano I, che gettò le fondamenta dell’Ecclesiologia, portata poi a perfezione dal Concilio Vaticano II, per mezzo del Primato e del magistero infallibile del Romano Pontefice (cfr. Concilio Vaticano II “Lumen Gentium”, III, 18).

Un altro merito del Servo di Dio Pio IX, per il quale non c’è lode adeguata, è la solenne definizione del dogma dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, che commosse e allietò intensamente tutta la Chiesa e favorì vivamente la pietà cattolica. La devozione Mariana infatti porta con se necessariamente la devozione verso Gesù Eucaristia: ogni Santuario Mariano è sempre stato anche un centro di culto dell’Eucaristia.

Nè è da dimenticare il fatto che Pio IX ha dichiarato S. Giuseppe Patrono Universale della Chiesa. Fra l’esultanza di tutto il popolo di Dio; ne derivò un grande aumento della devozione cristiana.

Bisogna aggiungere che questo piissimo Pontefice onorò con la corona dei Santi innumerevoli seguaci di Cristo che si erano distinti per la virtù della loro vita, e conferì il grande titolo di Dottore della Chiesa a tre illustri Vescovi, quali S. Ilario di Poitiers, S. Francesco di Sales e S. Alfonso de’ Liguori.

AZIONE CATTOLICA E RINNOVAMENTO DEGLI STUDI

Sono da ricordare infine tre cose che dimostrano il suo ardente zelo per il progresso della Chiesa nei nostri tempi: la fondazione cioè dell’Azione Cattolica, il vigore con il quale promosse le Leghe Cattoliche degli Operai, il rinnovamento e il riordinamento degli studi ecclesiastici per una maggiore formazione del Clero sulle orme di S. Tommaso; scelta che i suoi Successori ampliarono più diffusamente.

PIO IX “UOMO DI DIO”

La fonte però di tutte queste opere di Pio IX sta nella sua ardente vita spirituale. Difatti, fin dall’inizio del suo sacerdozio si era proposto: “Tutto il mio operare in Dio, con Dio e per Iddio”.

Tutto ciò che fece ed insegnò deve dunque essere esaminato solamente tenendo conto di questo principio e tutto deve essere giudicato con questo criterio. Se qualcuno, sia pur senza volerlo fare di proposito, dimentica questa sua intenzione fondamentale e la separa dalla sua attività, proferisce un giudizio riduttivo ed erroneo.

Come Sacerdote, come Vescovo e come Sommo Pontefice il Servo di Dio, senza interruzione e in modo continuo, apparve e fu veramente “UOMO di DIO”; uomo di preghiera assidua, senz’altro desiderio che la gloria di Dio il bene della Chiesa e la salvezza delle anime; e non cercava niente altro se non compiere in tutte le cose la volontà di Dio e a quella aderiva con tutta l’anima, per quanto grandi fossero le sofferenze che doveva sopportare. Questo solo fu sempre la regola principale della sua vita e della sua attività pastorale.

Mirando solo a questo, egli cercò di risolvere problemi talvolta difficilissimi che nel più alto ministero pastorale non raramente fu costretto ad affrontare:

“non voglio scostarmi un apice dalla Divina volontà” (A. Serafini – Pio IX – Vaticano 1958, pag. 1682).

Proprio perché volle aderire alla volontà di Dio accettò per obbedienza l’Episcopato, sebbene con animo trepidante; e con timore e tremore si assoggettò al peso del Sommo Pontificato. Nella totale adesione alla divina volontà sopportò sempre con animo forte le più gravi aggressioni contro la Sede Apostolica. Sempre camminando sotto lo sguardo di Dio, come se lo vedesse coi propri occhi, trovò nella preghiera un sostegno in tutte le difficoltà e i dolori che veramente trasformarono il suo lungo pontificato in una lunga Via Crucis.

PROFONDA DEVOZIONE ALLA MADONNA SS.

La devozione alla Madonna in certo modo si deve considerare la principale caratteristica della spiritualità del Servo di Dio Pio IX; e questa non fu altro che una via più facile a Cristo. Egli era solito accostarsi al Sacro Cuore di Gesù per mezzo di Maria, nell’augusto Sacramento dell’Eucaristia, adorando il quale era solito trascorrere non breve tempo, ora nella Cappella privata, ora in luogo pubblico quando gli era possibile.

Questa devozione alla beata Vergine Maria ebbe da lui la più grande manifestazione nel 1854 quando definì solennemente la verità dell’Immacolata Concezione dinanzi a moltissimi Vescovi convenuti a Roma da ogni parte del mondo; la stessa Beatissima Vergine, come scendesse luminosamente dal cielo, confermò maternamente questa definizione, quando nella sua apparizione a Lourdes in Francia disse: “Io sono l’ Immacolata Concezione”.

CARITA’ ANIMATRICE DELLA RELIGIOSITA’ CRISTIANA

La devozione nasce dalla fede e riconduce alla fede la quale opera per mezzo della carità. Quando più la carità è grande, tanto più è operosa. “L’amore verso Dio non è ozioso. Se c’è fa grandi cose. Se rifiuta di operare, non è amore. La testimonianza dell’agire infatti è la prova dell’amore”. (San Tommaso – Sull’epistola agli Ebrei – lett. 12 – Ed. CAI num. 211).

Dalla carità verso Dio e verso il prossimo ha origine tutta la operosità di Pio IX. Dalla carità gli venne la fortezza, per mezzo della quale sostenne tutte le avversità con animo sereno, tanto che il suo buon umore rimase proverbiale.

Poiché egli era il Sommo Pontefice, la sua vita spirituale si trasfuse nel popolo cristiano per mezzo delle sue parole e delle due azioni. Gli storici specializzati non esitano a dire che sotto il regno di Pio IX il popolo cristiano aveva riscoperto lo stesso Cristo come centro di tutta la spiritualità cattolica. (Cfr. Aubert-Martina – ll Pontificato di Pio IX, vol. II, pag. 714).

Dato a Cristo il posto principale e alla Vergine il compito di guida e ausiliatrice, egli rinnovò dalle fondamenta la religiosità dei cattolici, sì da farla rifiorire. Questa restaurazione interna rinforzò nel contempo la coesione della Chiesa sì da renderla pronta ad affrontare i nuovi difficilissimi tempi.

Perciò al Servo di Dio Pio IX convengono chiaramente e pienamente le parole del Signore: “Dice Gesù a Simon Pietro: Simone, figlio di Giovanni, mi ami tu più di costoro? Gli risponde: Sì, Signore, tu lo sai che ti amo. Gli dice: Pasci le mie pecore”. (Giovanni 21,15 e segg.).

FAMA DI SANTITA’ IN VITA E DOPO LA MORTE

La sua fama di santità che era già universalmente riconosciuta quando ancora era in vita, fu conclamata apertamente anche da Santi oggi canonizzati.

La sua morte, il 7 febbraio 1878, fu considerata dalla Chiesa come la morte di un Santo. Dopo la sua morte, la fama della sua santità e dei suoi miracoli si è conservata integra ed anzi è aumentata sempre, come risulta soprattutto in lettere si può dire numerosissime, inviate a Leone XIII e ai suoi Successori, nelle quali la canonizzazione di questo Pontefice “angelico” veniva insistentemente richiesta da Vescovi della Chiesa e da fedeli.

INIZIO DELLA CAUSA DI BEATIFICAZIONE

San Pio X diede inizio alla Causa di Beatificazione e autorizzò l’inizio dei processi diocesani a Roma. Spoleto Senigallia, Imola e Napoli. In essi furono interrogati 243 testimoni.

I1 7 dicembre 1954, poi, su istanza del Rev.mo Mons. Alberto Canestri, Postulatore della Causa, osservate le prescrizioni canoniche su tale materia, il Papa Pio XII firmò di propria mano, come di norma, la istituzione della Commissione per la introduzione della Causa di Beatificazione.

Concluso il Processo Apostolico, il 28 giugno 1956 fu fatta l’esumazione del Servo di Dio il 23 settembre 1956, nella Basilica Patriarcale di San Lorenzo fuori le Mura dove il corpo incorrotto del grande Pontefice si osserva in un sepolcro artisticamente ornato.

ESAME SULLE SUE VIRTU’ TEOLOGALI E CARDINALI

Tutto ciò compiuto secondo le norme canoniche si iniziarono presso la Sacra Congregazione dei Riti: I’esame e la discussione delle virtù teologali e cardinali e quelle ad esse collegate, del medesimo Servo di Dio Papa Pio IX; dapprima, il 2 ottobre 1962 nella Congregazione detta “Antepreparatoria” poi il 28 maggio 1963, nella Congregazione detta “Preparatoria” avendo come “Ponente” l’Eminentissimo card. Benedetto Aloisi Masella.

Fu presentata poi la relazione al Sommo Pontefice Paolo VI il 6 luglio dello stesso anno e Sua Santità decretò benignamente che si dovesse procedere ad ulteriori passi.

Ad istanza del Rev.mo Mons. Antonio Piolanti, attivissimo nuovo Postolatore della Causa, 1’11 dicembre 1984 si tenne la Congregazione Ordinaria dei Cardinali e dei Vescovi che – relatore il Card. Francesco Carpino – diedero il voto affermativo sul seguente dubbio: “Se consti delle virtù teologali, Fede, Speranza e Carità, sia verso Dio, sia verso il prossimo, nonché delle virtù cardinali, Prudenza, Giustizia, Temperanza e Fortezza e di quelle ad esse connesse del Servo di Dio Papa Pio IX, esercitate in grado eroico, per lo scopo di cui si tratta nella presente Causa”.

DECRETO SULL’ EROICITA’ DELLE SUE VIRTU’

Fatta una fedele relazione di tutte queste cose al Sommo Pontefice Giovanni Paolo II, Sua Santità accolse i voti dei Padre Cardinali e Vescovi e ordinò che si preparasse il decreto sulle Virtù.

Fatto questo secondo il consueto rito canonico e convocati oggi i Cardinali e il sottoscritto Prefetto, nonché il Cardinale “Ponente” della Causa e me, Vescovo Segretario, e gli altri che si devono convocare secondo l’uso, il Beatissimo Padre dichiarò: “Consta delle Virtù teologali, Fede, Speranza e Carità sia verso Dio che verso il prossimo, nonché delle Virtù cardinali, Prudenza, Giustizia, Temperanza e Fortezza e di quelle ad esse collegate, del Servo di Dio Papa Pio IX, esercitate in grado eroico per lo scopo di cui si tratta”.

Ingiunse inoltre che questo Decreto diventasse di pubblica ragione e fosse trascritto negli Atti della Sacra Congregazione per le Cause dei Santi.

Roma, 6 luglio 1985

Card. Pietro Palazzini, Prefetto

† Traiano Crisan, Segretario

Arcivescovo di Divresto (Dalmazia)

MIRACOLO PROPOSTO PER
LA BEATIFICAZIONE DI PIO IX
ROMANA
CANONIZATIONIS
Ven. Servi dei
PII PAPAE IX
Summi Pontificis
(1792-1878)

***

RELAZIONE sulla Seduta della Consulta Medica della S.C. per le Cause dei Santi del 15 gennaio 1986 sul caso clinico proposto per la Beatificazione del suddetto Ven. Servo di Dio.

Il 15.1.1986, alle ore 8,30, nella sala del Congresso della S.C. per la Cause dei Santi, si è riunita la Consulta Medica per l’esame della guarigione di Suor Marie-Thérèse de St-Paul.

La seduta si è tenuta alla presenza del Rev.mo Mons. Fabiano Veraja, Sottosegretario della S. Congregazione e del Rev.mo Mons. Antonio Petti, Promotore Generale della Fede.

La Consulta Medica era composta dal Presidente, Prof. Raffaello Cortesini-Finali e dai componenti Dott. Antonio Bonatti, Prof. Dante Costanzo, Prof. Franco De Rosa, Prof. Francesco Santori.

Segretario il Dott. Marcello Meschini.

Omissis

La lunga relazione sulla Consulta Medica espone innanzitutto lo stato di salute della suora di 37 anni con sintomatologia dolorosa durata 11 anni a causa di frattura di rotula con notevole diastasi dei frammenti “ab initio” con pseudoartrosi; sono inoltre espressi i pareri medico-legali e degli altri componenti della Consulta Medica; dopo la discussione collegiale viene proposta la definizione conclusiva che riportiamo testualmente:

Prognosi: “Riservata quoad valetudinem” (5 su 5).

Terapia: “Inadeguata per mancata effettuazione di terapia ortopedica chirurgica e per insufficiente immobilizzazione” (5 su 5).

Modalità di guarigione: “Scomparsa dei dolori e miglioramento, della funzionalità dell’arto verificatisi improvvisamente dopo circa undici anni di persistenza della sintomatologia dolorifico-funzionale. Guarigione rapida, completa e duratura, non spiegabile secondo le attuali conoscenze mediche” (5 su 5).

Il Segretario
Dott. Marcello Meschini
N. 348/113

Romae, die 4-Feb.-1986

Il Presidente
Prof. Raffaello Cortesini-Finali
REVISA Fabianus Veraja Subsecret.

La relazione della Consulta Medica è stata approvata dal Collegio dei Teologi (Congressus Peculiaris) incaricato dalla Congregazione della Causa dei Santi il 9 maggio 1986.

In data 20 dicembre 1999 il miracolo attribuito a Pio IX: è stato promulgato con Decreto della Congregazione della Causa dei Santi ed approvato dal Santo Padre Giovanni Paolo II.

Con questo provvedimento la Causa di Beatificazione di Pio lX è completa e il giorno della sua Beatificazione fu fissato per il 3 Settembre 2000.

Tratto da FARAONI V., MENCUCCI A., “Vita del Venerabile PIO IX”, Foggia, 2000, pp. 132-144.

Il Vescovo Diocesano di Senigallia S.E. Mons. Giuseppe Orlandoni, avuta notizia della prossima beatificazione di Papa PIO IX, così ne dava comunicazione al clero ed ai fedeli della Città e della Diocesi:

La Diocesi di Senigallia accoglie con profonda gioia e gratitudine l’annuncio ufficiale che Papa Pio IX sarà proclamato Beato, domenica 3 settembre 2000, dal Santo Padre Giovanni Paolo II, in Piazza San Pietro a Roma.

L’annuncio è stato dato a Roma, lunedì 7 febbraio, nel corso di una solenne Concelebrazione eucaristica nella Basilica di San Lorenzo, in occasione del 122 anniversario della morte del Papa senigalliese. Alla celebrazione hanno partecipato Cardinali, Vescovi, sacerdoti e fedeli laici.

La Diocesi di Senigallia era presente con il Vescovo Mons. Giuseppe Orlandoni, il Vescovo Emerito Mons. Odo Fusi Pecci e il Vescovo Emerito della Diocesi di Fano, Fossombrone, Cagli, Pergola Mons. Mario Cecchini, alcuni sacerdoti, una rappresentanza dell’Opera Pia “Mastai Ferretti” guidata dal Presidente Luciano Verzolini e un folto gruppo di fedeli.

La beatificazione di un figlio di questa terra, il primo Pontefice marchigiano ad essere elevato agli onori degli altari, riempie di gioia il cuore dei credenti, che vedono in lui un intercessore e un modello di santità.

La comunità cristiana si raccoglie in preghiera per elevare al Signore un inno di lode e di ringraziamento per il dono che Egli fa alla Chiesa di un nuovo Beato.

La gratitudine della Diocesi si estende alla Congregazione delle Cause dei Santi, alla Postulazione della Causa del Servo di Dio Giovanni Maria Mastai Ferretti e a tutti coloro che hanno contribuito a mettere in luce la figura e la santità di vita di Pio IX.

Mentre ci si prepara al fausto giorno della Beatificazione, la Chiesa di Senigallia, anche riconoscente per le numerose opere benefiche istituite da Papa Mastai a favore della sua città natale e diocesi, invita tutti i suoi figli e i cittadini a onorare il nostro grande Pontefice e concittadino con preghiere e con la più approfondita conoscenza, attraverso la documentata ricerca storica, della sua eccezionale personalità.

Senigallia, 8 febbraio 2000

Giuseppe Orlandoni
Vescovo

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