La serie

La serie non interrotta degli attentati commessi contro il Dominio temporale degli Stati della Chiesa, preparati da molti per cecità, ed eseguiti da quelli che più maligni e più scaltri avevano da gran tempo predisposto la docile cecità dei primi; questa serie, avendo toccato l’ultimo grado di fellonia con un Decreto della sedicente Assemblea Costituente Romana in data 9 febbraio corrente, nel quale si dichiara il Papato decaduto di diritto e di fatto dal Governo temporale dello Stato Romano, erigendosi un così detto Governo di Democrazia pura col nome di Repubblica Romana, Ci mette nella necessità di avanzare nuovamente la Nostra voce contro un atto, il quale si presenta al cospetto del mondo col molteplice carattere della ingiustizia, della ingratitudine, della stoltezza, e dell’empietà; e contro il quale, circondati dal Sacro Collegio e alla vostra presenza, degni rappresentanti delle Potenze e Governi amici della Santa Sede, protestiamo nei modi più solenni, e ne dichiariamo la nullità, come abbiamo fatto degli atti precedenti; Voi foste, o Signori, testimonii degli avvenimenti non mai abbastanza deplorabili dei giorni 15 e 16 novembre dell’anno scorso, e insieme con Noi li deploraste e li condannaste. Voi confortaste il Nostro spirito in quei giorni funesti; Voi Ci seguiste in questa terra, ove Ci guidò la mano di Dio, la quale innalza, ed umilia, ma che però non abbandona mai quello che in Lui confida; Voi Ci fate anche in questo momento nobile corona, e perciò a Voi Ci rivolgiamo, affinché vogliate ripetere i Nostri sentimenti e le nostre Proteste alle vostre Corti ed ai vostri Governi.

Precipitati i Sudditi Pontifici, per opera sempre della stessa ardita fazione nemica funesta della umana Società, nell’abisso più profondo di ogni miseria, Noi come Principe temporale, e molto più come Capo e Pontefice della Cattolica Religione, esponiamo i pianti e le suppliche della massima parte dei nominati Sudditi Pontifici, i quali chiedono di vedere sciolte le catene che li opprimono. Domandiamo nel tempo stesso che sia mantenuto il Sacro diritto del temporale Dominio alla Santa Sede, del quale gode da tanti secoli il legittimo possesso universalmente riconosciuto; diritto che nell’ordine presente di Provvidenza si rende necessario e indispensabile pel libero esercizio dell’Apostolato Cattolico di questa Santa Sede.

L’interesse vivissimo che in tutto l’Orbe si è manifestato a favore della Nostra Causa, è una prova luminosa che questa è la Causa della Giustizia, e perciò non osiamo neppur dubitare che essa non venga accolta con tutta la simpatia e con tutto l’interesse dalle rispettabili Nazioni che rappresentate.

Gaeta, 14 febbraio 1849.

 

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